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I turchi vogliono portarci via il cioccolato Pernigotti. Dobbiamo fermarli

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I fratelli turchi Toksoz dopo essersi pappati gianduiotti e torroni Perigotti, hanno annunciato la chiusura dello storico stabilimento di Novi Ligure, in provincia di Alessandria e il licenziamento di 100 dipendenti. La produzione? Si farà in Turchia, come già avviene per alcuni prodotti del marchio dolciario italiano. Quel che resta dell’azienda, poco più che una rappresentanza commerciale, si sposterà a Milano. I macchinari dell’impianto novese, smontati e imballati con cura, saranno spediti via mare a Istanbul. Dove nelle intenzioni dei due tycoon turchi, dovrebbero essere prodotte le cioccolate «italiane» della Pernigotti.

Ahmet e Zafer Toksoz

L’annuncio dello stop è arrivato martedì 6 novembre 2018, nel corso di un incontro fra azienda e sindacati, ma da tempo il tam tam degli ambienti dell’industria dolciaria novese riferiva di grandi cambiamenti da parte della proprietà turca.

IL COLPO DEL 2013

Ahmet e Zafer Toksoz rilevarono la Pernigotti nel 2013, dalla famiglia Averna, che l’anno dopo ha suonato il rompete le righe generale, vendendo alla Campari l’impero fondato nel 1911 da Salvatore Averna a Caltanissetta.

Titolari dell’omonimo gruppo dolciario con sede a Sarıyer, nel lembo europeo di Istanbul, i Toksoz vennero accolti nel 2013 come i profeti di una nuova era imprenditoriale. Anche se non mancarono le voci critiche.

«Negli ultimi mesi – fece sapere la famiglia Averna con un comunicato – siamo stati oggetto di un forte interesse da parte dei principali operatori nazionali ed esteri; siamo lieti di affidare Pernigotti al gruppo Sanset della famiglia Toksoz, solido e determinato ad agire in ottica di continuità e sviluppo». Determinato sì, ma soltanto a perseguire i propri interessi calpestando le tradizioni utracentenarie dell’azienda dolciaria piemontese. Secondo uno degli advisor che curarono nel 2013 il passaggio di proprietà, era tutto scritto già cinque anni or sono.

La crema fatta in Turchia

LA CREMA È GIÀ MADE IN TURKEY

Ma se i gianduiotti Made in Turkey potrebbero essere una novità assoluta, dei pezzi importanti di produzione sono già stati spostati nel Paese della mezzaluna. Come ha scoperto Il Fatto Alimentare (qui l’articolo) la Crema Gianduia Nero è già confezionata a Istanbul, anche se non è facile capirlo dall’etichetta. Ora, dopo essersi impossessati delle ricette e del know how del produttore novese, la proprietà turca vuole smantellare l’impianto piemontese e rimontalo tal quale sulle rive del Bosforo.

Per quel che mi riguarda mi preparo a una dura campagna informativa per far sapere ai consumatori italiani che gianduiotti, torroni e creme Pernigotti, presto non saranno più italiani.

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