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Contrordine: gli insetti non si possono (ancora) mangiare

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Ci siamo sbagliati. Tutti. Gli insetti non si possono ancora mangiare. Contrariamente a quanto previsto dal Regolamento europeo sui novel food, il 2283 del 2015, entrato in vigore il primo gennaio 2018, in Italia non si possono mangiare gli insetti. Per ora. A puntualizzarlo è il Ministero della Salute. Con una informativa a cura della Direzione generale igiene, sicurezza alimentare e nutrizione (qui il link), il dicastero retto da Beatrice Lorenzin comunica che per essere commercializzati a scopo alimentare, gli esapodi richiedono una specifica autorizzazione, che deve essere concessa dalla Ue. E siccome in Italia non è stata richiesta alcuna autorizzazione,  la «commercializzazione come alimento di un insetto o di un suo derivato potrà essere consentita solo quando sarà rilasciata a livello Ue una specifica autorizzazione in applicazione del regolamento (UE) 2015/2283».

Il ministro Beatrice Lorenzin e il commissario Ue alla Salute Vytenis Andriukaitis

Ignoro quale possa essere la procedura per domandare il via libera, a chi si debbano inoltrare le richieste (al nostro Ministero della Salute, oppure direttamente alla Commissione europea), e in quali termini le istituzioni coinvolte debbano rispondere. Questo, naturalmente, la circolare italiana non lo specifica. Quindi chi volesse proporre grilli, cavallette, ragni, larve della farina e simili, deve innanzitutto cercar di capire a chi richiedere il disco verde. Di sicuro se vi fosse qualcuno che incautamente abbia già iniziato a venderli (e in effetti c’è), si affretti a fermarne l’offerta al pubblico. Prima di incorrere nelle inevitabili sanzioni.

Selle procedure per ottenere il permesso non c’è chiarezza. Sulle multe, invece sì. Come sempre, nella migliore tradizione delle diaboliche burocrazie di Roma e Bruxelles.

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