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Coca-Cola “stappa” l’acqua Lurisia e le sue bibite

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Con la prossima acquisizione di Lurisia da parte di Coca-Cola, un’altra fetta del made in Italy finisce in mano straniera. E non c’è da stupirsi, visto che dai primi anni sessanta in poi le aziende estere hanno messo in atto uno shopping senza precedenti dei nostri marchi più blasonati del settore alimentare.

Dalla Locatelli, ceduta alla Nestlé nel 1961, alla Pernigotti, passata nel 2013 ad un’azienda turca che ha poi “terminato” il marchio pochi mesi fa, sono decine le imprese italiane che hanno cambiato bandiera. E non sempre perché decotte o in difficoltà economica. Lurisia, per tornare ai fatti di oggi, è tra le 500 migliori piccole medie imprese italiane, tanto da essersi guadagnata nel marzo di quest’anno il riconoscimento per “le performance di sviluppo”, non solo per la crescita del fatturato, ma anche dell’azienda, della sostenibilità e delle persone.Insomma, il made in Italy piace sempre di più agli stranieri, tanto che alla fine si comprano non solo i prodotti ma anche le aziende.

I dettagli dell’operazione Lurisia

Per il momento Coca‑Cola HBC Italia ha sottoscritto un accordo preliminare per l’acquisizione di Lurisia (Acque Minerali s.r.l. ), storica azienda di acque minerali e bibite attualmente controllata congiuntamente dal fondo d’investimento privato IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR, dalla famiglia Invernizzi, e da Eataly DistribuzioneIl valore dell’azienda è stato concordato in 88 milioni di euro e il completamento dell’acquisizione è atteso per la fine del 2019. Come parte della operazione, Piero Bagnasco, attuale Presidente e Amministratore Delegato di Lurisia, e Alessandro Invernizzi, rappresentanti di due degli azionisti venditori, rimarranno nel Consiglio di Amministrazione di Acque Minerali al fine di assicurare continuità di business.

Slow Food dice addio

Da oltre dieci anni, Lurisia è stata partner nei principali eventi organizzati da Slow Food. E proprio quest’ultima, dopo il passaggio di mano, ha interrotto la collaborazione. “Apprendiamo dagli organi di stampa – afferma Slow Food – del passaggio di proprietà di Lurisia al gruppo Coca-Cola. Lurisia ha sostenuto l’attività di Slow Food a partire dal 2007, principalmente in veste di partner dei grandi eventi: Cheese, Slow Fish e Salone del Gusto”. E proprio l’edizione 2019 di Cheese – la fiera dei formaggi che si apre venerdì 20 a Bra – sarà l’ultimo evento organizzato in collaborazione con Lurisia, che ha tra i suoi soci anche Oscar Farinetti, proprietario di Eataly. Per Slow Food che da sempre si batte contro la filosofia delle multinazionali e che ha puntato il dito contro la globalizzazione e i suoi effetti, non è immaginabile continuare una partnership con uno dei primi gruppi mondiali nel campo alimentare.

Non solo acqua

Fondata nel 1940 a Roccaforte Mondovì nel cuneese, Acque Minerali è un produttore e distributore di acque minerali e bibite premium con il brand Lurisia. Nella categoria delle acque, l’azienda offre acque minerali e frizzati provenienti da fonti a 1.400 metri sul livello del mare sul Monte Pigna, in imballaggi in PET e vetro. L’azienda è stata pioniera nell’offrire acque in bottiglie di vetro a forma di campana, disegnate dallo studio di architettura e design Sottsass Associati. Nelle bibite, Lurisia offre bevande che si rifanno alla tradizione italiana: chinotto, gazzosa, aranciata, aranciata rossa, aranciata amara, limonata e tonica.

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