SPESA
Cari consumatori, sveglia! I taroccatori contano sulla vostra impreparazione
Per i consumatori è più facile che mai acquistare cibi made in Italy. Basta volerlo. E mettersi nella condizione di capire cosa vi sia dentro la confezione o la bottiglia che si sta mettendo nel carrello. Soprattutto è importante sapere quel che si può trovare scritto sulle etichette e capirlo. La scelta consapevole parte da qui. E non è così scontata. Anzi: è vero il contrario.
Il punto critico è proprio il modo con cui i consumatori si pongono nei confronti di quel che acquistano. Gli errori più frequenti che si possono commettere sono tre. Li riassumo in maniera schematica, consapevole che vi possono essere infinite varianti.
PRIMO ERRORE: le etichette dei prodotti alimentari sono tutte taroccate
SECONDO ERRORE: non ho bisogno di leggere l’etichetta. So già tutto
TERZO ERRORE: etichetta? Quale etichetta?
Alla fine i taroccatori, grandi o piccoli che siano, fanno una gran festa, consapevoli che il finto made in Italy può essere abbastanza facilmente spacciato per autentico, proprio in virtù di questi errori clamorosi nel rapporto che i consumatori hanno con l’etichettatura.
Così olio, pasta, formaggi, carne, frutta e verdura che recano sulla confezione l’indicazione d’origine non italiana – ad esempio Ue oppure addirittura Ue e non Ue – finiscono facilmente nel carrello della spesa di milioni di famiglie, convinte di portare a casa un vero prodotto tricolore. La fregatura comincia da lì.
Ecco comunque le regole d’oro del Casalingo di Voghera per evitare fregature. O almeno ridurle al minimo.
LE NOVE REGOLE D'ORO PER COMPERARE SOLO CIBI ITALIANI
Regola 1 La marca | Marca italiana non significa assolutamente prodotto italiano al 100% |
Regola 2 Made in... | Made in Italy non significa nulla. Gli alimenti che lo scrivano in etichetta possono essere fatti in Italia ma a partire da materie prime importate |
Regola 3 Bandierine | Bandierine, nastri e coccarde tricolori non attestano nulla sulla reale provenienza delle derrate alimentari che li utilizzino |
Regola 4 Toponimi | I toponimi presenti nel marchio (ad esempio Carapelli Firenze) non sono una garanzia di italianità |
Regola 5 Origine assente | Quando la dichiarazione d'origine è assente significa che il prodotto arriva dall'estero |
Regola 6 Denominazione | Occhio alle denominazioni di vendita descrittive: se un formaggio non può dichiararsi formaggio c'è qualcosa che non va |
Regola 7 Confezioni simili | Occhio alle confezioni molto simili della stessa marca: una può essere 100% italiana. Le altre no |
Regola 8 Porzionati | Fare molta attenzione ai cibi porzionati: i tarocchi sono esposti, sui banconi, in posizioni adiacenti agli originali italiani |
Regola 9 Informarsi | Non date mai nulla per scontato: leggete, informatevi. Ma occhio alle bufale, è sempre bene valutare la fonte delle notizie |